CPG Video | Tempo di polline, tempo di allergie: come conoscerle meglio

È arrivata la primavera e con essa arriva anche la pollinosi.

Come ogni anno, in questo periodo, gli alberi e le piante erbacee iniziano a rilasciare pollini nell’atmosfera, che trasportati dal vento saranno responsabili di sintomi nelle persone allergiche. I pollini rappresentano le cellule riproduttive maschili di molte piante e vengono liberate durante la stagione di fioritura al fine di consentire la fecondazione.

In primavera nubi di polline invisibile ad occhio nudo vengono liberate nell’atmosfera viaggiando per chilometri grazie al vento. Ogni pianta è in grado di liberare milioni di granuli pollinici. Un periodo di pioggia eccessiva prima della stagione del polline è in grado di favorire la crescita delle piante e quindi una maggiore produzione di polline.

Le concentrazioni di polline nell’atmosfera durante la giornata sono variabili, molto spesso valori bassi si riscontrano nelle prime ore del mattino e concentrazioni più elevate nelle ore centrali e nel primo pomeriggio. Le condizioni meteorologiche (pioggia, vento, etc.) sono in grado di determinare fluttuazioni della concentrazione di polline durante la giornata.

Le pollinosi sono stagionali e a seconda del periodo di insorgenza si distinguono in:

  • Pollinosi pre-primaverili (gennaio-marzo): dovute ai pollini di cipresso, betulla, nocciolo, ontano e carpino.
  • Pollinosi primaverile-estive: dovute ai pollini di graminacee, oleacee, parietaria.
  • Pollinosi estivo-autunnali: dovute ai polline di composite (artemisia e ambrosia) e in alcune regioni alla parietaria.

Il contatto dei pollini con la nostra mucosa nasale, congiuntivale e bronchiale è in grado di scatenare nel soggetto allergico rinite, congiuntivite e a volte anche asma.

La rinite da polline è caratterizzata da prurito nasale, starnuti, naso che cola, naso chiuso, a volte cefalea.

Nella congiuntivite allergica gli occhi diventano rossi, c’è prurito oculare, lacrimazione, fastidio alla luce del sole e a volte si può avere edema della congiuntiva (chemosi congiuntivale).

L’asma si può manifestare in vari modi. Nei casi lievi il bambino può presentare tosse frequente durante la primavera, pur in benessere. Quando corre, quando gioca il bambino può presentare tosse e difficoltà respiratoria che può costringerlo a sospendere tale attività. Se la cura non viene iniziata e l’infiammazione bronchiale di tipo allergico progredisce si può avere la classica crisi asmatica: il bambino tossisce, presenta difficoltà a respirare, ha fischi e sibili dovuti al fatto che i bronchi si chiudono.

Ricordiamo ai genitori che la pollinazione è precoce nelle zone marine, intermedia in pianura, più tardiva in montagna; di ciò occorre tenere conto nella programmazione dei fine-settimana e dei soggiorni fuori città.

Calendario pollinico consultabile sui seguenti siti:

-Dott. Aldo Morale